Bibliografia - Articoli


Abbreviazioni

CT = rivista semestrale “Cimbri/Tzimbar”, Verona;

IP = rivista “Il Polo”, Civitanova Marche (Macerata) e in seguito Fermo;

NT = “Il nostro tempo”, periodico, Verona;

QP = rivista “Quadrante padano”, Mantova;

RIOn = rivista semestrale “Rivista italiana di onomastica”, Roma;

TC = rivista trimestrale “Terra cimbra”, Giazza (Verona);

VGR = rivista trimestrale “Vita di Giazza e di Roana”, Giazza (Verona);

VV = rivista bimestrale “Vita veronese”, Verona.


1. Saggio di un’etimologia dei cognomi di origine tredicicomunigiana - in “Vita di Ljetzan/Giazza” n. 4, 1970, pp. 9-14.

Primo tentativo — con molte incertezze — di spiegare i cognomi cimbri originari dei XIII Comuni; sono radunati qui circa 250 cognomi.


2. Appendice ai “Cenni sui cognomi veronesi” - in VV, dal n. 1-2 del 1973 al n. 5-6 del 1974.

Riconsiderazione di molte etimologie precedenti e inserimento di cognomi prima non contemplati; su 8 numeri della rivista sono trattati circa 400 cognomi, per 60 pp. in totale.


3. Appendice al “Saggio di un’etimologia dei cognomi di origine tredicicomunigiana” - in VGR, dal n. 13-16 del 1974 al n. 24 del 1975.

Riconsiderazione di etimologie già espresse, con alcuni cognomi nuovi; su 6 numeri della rivista sono trattati circa 200 cognomi, per 29 pp. in totale.


4. L’antifrasi nel dialetto veronese - in VV n. 3-4, 1975, pp. 66-72.

Sono dati 32 esempi di parole o frasi antifrastiche.


5. Note etimologiche sui cognomi di origine cimbra: Podrècca - in VGR n. 25, 1976, pag. 23.


6. Note etimologiche sui cognomi di origine cimbra: Càmpara, Cichelléro, Cecchele - in VGR n. 26, 1976, pp. 12-13.


7. Fu Agostino Dal Pozzo a trascrivere la “Grammatica” dello Slaviero - in VGR n. 27, 1976, pp. 5-9.

Esaminando il manoscritto, Rapelli arriva alla conclusione che non è di mano dello Slaviero, ma di A. Dal Pozzo.


8. Piccole questioni etimologiche - in VV n. 10-12, 1976, pp. 258-263.

Sono qui discusse quattro espressioni veronesi: le scaúje «le immondizie», il prefisso stra-, strassaról «straccivendolo», la bòle «la torta di farina di castagne».


9. Considerazioni sull’origine dell’eschimese - in IP n. 4, 1977, pp. 70-76 (Parte Prima), e n. 1, 1978, pp. 5-11 (Parte Seconda).

Tentativo di classificazione filogenetica dell’eschimese alla luce dei suoi rapporti col giapponese e con l’indoeuropeo.


10. Cognomi veronesi e dialettologia - in TC n. 29, 1977, pp. 18-26.

È una relazione presentata al I Congresso di Dialettologia Veneta, organizzato dal Comune di Verona e tenutosi l’11 giugno 1977 (le relazioni non vennero pubblicate per problemi di varia natura). Si fa notare qui che i cognomi preservano spesso morfemi, fonemi e lessemi arcaici.


11. Problemi storici: Bartolomeo Rubele - in TC n. 31, 1977, pp. 9-10.

Viene data qui l’etimologia del cognome.


12. L’iscrizione della “Tezza Vecchia” - in TC n. 33, 1978, pp. 33-35.

Esame di un’iscrizione ottocentesca su un edificio rustico di Valdiporro, scoperta nel 1977; contrariamente a quanto si è creduto, non ha nulla di cimbro. Scritta quasi tutta in bizzarri caratteri pseudo-gotici, Rapelli ne dà una traduzione completa provando che essa è suddivisa in quattro sezioni, due in italiano, una in latino e una in tedesco.


13. Due importanti fonti per la storia dei Cimbri - in TC n. 34, 1978, pp. 15-21.

Segnalazione di due opere di Giovanni Mantese: Storia di Schio (1955) e Storia di Valdagno (1966). Sono riportati alcuni brani, con un commento.


14. Sulla dispersione dei Cimbri dei XIII Comuni - in Tradizioni e folklore nel Veronese: alla ricerca della cultura popolare, a cura di Giancarlo Volpato, Edizioni Il Nuovo Veronese, Verona 1979, pp. 13-17. Ripubblicato in TC n. 33, 1978, pp. 12-16 (la rivista usciva sempre con un certo ritardo).

Rapelli parla qui per primo di “diaspora” dei Cimbri veronesi, riferendosi al fenomeno del disfacimento dell’isola linguistica tra Cinquecento e Seicento.


15. Vitalità dei dialetti - in VV n. 1-2, 1980, pp. 24-29.

Saggio scritto a confutazione di un articolo di Alessandra Truzzi (apparso in “Adige Panorama”, Bolzano, dic. 1979, pag. 22). Quivi si sosteneva tra l’altro che il dialetto «si colloca storicamente in una società di tipo contadino o artigiano», e che «[il fatto] che la scomparsa dei dialetti costituisca una perdita anche per la lingua è tesi tutta da dimostrare». Rapelli compone qui un raccontino, in italiano ufficiale, in cui ben 36 parole sono di derivazione dialettale. Essendo il saggio apparso con gravi errori tipografici, fu ripubblicato emendato in TC n. 37-38, 1979, pp. 43-47 (quest’ultima rivista usciva sempre con ritardo).


16. Può l’eschimese essere imparentato con l’indoeuropeo? - in IP n. 2, 1982, pp. 34-44 (Parte Prima), e n. 2, 1980, pp. 40-48 (Parte Seconda). La Parte Prima uscí con due anni di ritardo per problemi organizzativi.

La Parte Prima consiste della traduzione del saggio di Louis L. Hammerich (1892-1975) Can Eskimo Be Related to Indo-European?, in IJAL 17, 4, 1951, pp. 217-233. La Parte Seconda ne è un commento.


17. Noterelle etimologiche: “sóto scóa” - in VV n. 9-10, 1981, pp. 216-218.


18. Noterelle etimologiche: l’“asià” - in VV n. 11-12, 1981, pp. 261-262.


19. Bavaresi in Val d’Illasi nell’XI secolo? - in TC n. 45, 1981, pp. 17-24.

Saggio scritto a confutazione di un articolo di Hugo Resch (in TC n. 43, 1980) nel quale si voleva sostenere — sulla scorta di un documento di Benediktbeuern dell’XI secolo pubblicato dallo Schmeller — che i primi Cimbri si stabilirono nella zona di Badia Calavena. Rapelli dimostra che ciò non può rispondere a verità.


20. Noterelle etimologiche: “maiàr” - in VV n. 3-4, 1982, pp. 93-96.


21. Il “tauc´” di Giazza: note di grammatica - in Civiltà cimbra: la cultura dei Cimbri dei Tredici Comuni Veronesi, a cura di Giancarlo Volpato, Bi & Gi Editori, Verona 1983, pp. 35-47.


22. L’onomastica personale e familiare nella Lessinia cimbra - in Civiltà cimbra: la cultura dei Cimbri dei Tredici Comuni Veronesi, a cura di Giancarlo Volpato, Bi & Gi Editori, Verona 1983, pp. 49-55.


23. Per una storia dei Cimbri tredicicomunigiani - in Civiltà cimbra: la cultura dei Cimbri dei Tredici Comuni Veronesi, a cura di Giancarlo Volpato, Bi & Gi Editori, Verona 1983, pp. 75-83.


24. I frammenti del Righi su Giazza - in TC n. 59, 1985, pp. 11-44.

Riproduzione integrale — con commento filologico e linguistico — dei cinque frammenti di Ettore Scipione Righi relativi a Giazza e conservati nel Fondo Manoscritti della Biblioteca Civica di Verona. In Testi cimbri (si veda “Volumi”, § 2) Rapelli aveva riprodotto solo ciò che nei manoscritti era cimbro.


25. Toponomastica - in Cerro Veronese, a cura di Giuseppe Franco Viviani, Bi & Gi Editori, Verona 1985, pp. 269-281.


26. Spigolature di linguistica veronese - in “Civiltà veronese” n. 3, 1985, pp. 81-86.

È diviso nei seguenti cinque capitoletti: Una filastrocca infantile; Altre antifrasi; Altri esempi di “stra-” da “trans-”; La scomparsa di “-l-/-r-” davanti a sibilante; L’ipercorrettismo “-er-” per “-ar-”.


27. Toponimi per la Campagna - in Sommacampagna: un territorio, una comunità, a cura di Giuseppe Franco Viviani, Comune di Sommacamp. / Comitato di Gestione della Biblioteca, Sommacampagna (Verona) 1986, pp. 321-323.


28. Cognomi, contrade e toponimi di Campofontana - in Campofontana: frammenti di storia e di vita d’una comunità “cimbra” della Lessinia orientale, a cura di Piero Piazzola, Pro Loco & Parrocchia di Campof., Campofontana (Verona) 1986, pp. 27-36.


29. Il “Lied vom braven Manne” di G. A. Bürger - in TC n. 63, 1986, pp. 45-52.


30. Corrispondenza in cimbro dei fratelli Cipolla - in TC n. 65, 1987, pp. 11-15.

È pubblicato qui il testo di quattro cartoline (finora inedite) in cimbro che i Cipolla si scambiarono tra il luglio 1880 e il novembre 1882: tre di Francesco a Carlo, una di Carlo a Francesco. Segue un commento filologico.


31. Commento e note alla ristampa anastatica (Curatorium Cimbricum Veronense, Verona 1987, ristampato 1994) di Mons. Giuseppe Cappelletti, Cenno storico sulle popolazioni dei XIII Comuni Veronesi..., Verona 1925.

Comprende i seguenti tre capitoletti: Chi era l’autore; Il cimbro tredicicomunigiano e la sua posizione nell’ambito delle parlate cimbre; Note e commento al Cenno storico.


32. Il significato dei nomi di località - in Vestenanova: uomo, ambiente, cose e avvenimenti, a cura di Piero Piazzola, Edizioni Scaligere, Bosco Chiesanuova (Verona) 1988, pp. 88-114.


33. Mons. Giuseppe Cappelletti - in AA. VV., Val d’Illasi e Val di Mezzane: note sul territorio, Gruppo Culturale “Giorgio Anselmi” / Verona Immagini editrice, Verona 1988, pp. 19-25.

Una biografia del benemerito sacerdote.


34. Il territorio di Lavagno nei nomi delle sue vie e delle sue contrade - in Lavagno: una comunità e un territorio attraverso i secoli, a cura di Giancarlo Volpato, Comune di Lav., Lavagno (Verona) 1988, pp. 363-378.


35. L’ultimo testo di Eligio Faggioni - in CT n. 2, 1989, pp. 12-20.

Poesia del poeta-operaio di Giazza che egli lasciò incisa su nastro, accompagnata dalla sua traduzione in italiano (ma non da un testo cimbro corrispondente). Rapelli ne dà qui la trascrizione, insieme con la traduzione di Faggioni e la sua propria.


36. Noterelle di toponomastica in Fumane e le sue comunità, vol. I (Fumane, Cavalo, Mazzurega), a cura di Pierpaolo Brugnoli, Comune di Fumane, Fumane (Verona) 1990.

Suddivise in: Nomi da caratteristiche geografiche, da piante e animali, pp. 28-29; Località piú antiche, pp. 44-45; Nomi dubbi o di etimo ignoto, pp. 57-58; Toponimi da nomi, cognomi, soprannomi, pag. 319.


37. Glossarietto dei prestiti cimbri nei dialetti veneto-trentini - in CT n. 3-4, 1990-91, pp. 17-42.

Raccolta di un centinaio di voci che i dialetti veneti e trentini hanno ripreso dalle parlate cimbre, con commento linguistico.


38. La toponomastica - in Illasi: una colonia, un feudo, una comunità, a cura di Giuseppe Franco Viviani, Comune di Illasi, Illasi (Verona) 1991, pp. 258-266.


39. Etruschi e Reti - in QP n. 2, agosto 1992, pp. 46-51.

Articolo divulgativo sugli Etruschi e sul loro ramo minore dei Reti.


40. Il significato dei nomi di località - in San Bartolomeo delle Montagne: cinquecento anni di storie, memorie e vicende umane, religiose, civili e sociali, a cura di Piero Piazzola, Parrocchia di S. Bortolo, S. Bortolo delle Montagne (Verona) 1993, pp. 73-90.


41. Again on the Etymology of Eskimo “arnaq” (woman) [= «Ancora sull’etimologia dell’eschimese arnaq (“donna”)»] - in IP n. 2, 1994, pp. 33-35.


42. Voci cimbre nei dialetti veneti - in CT n. 12, 1994, pp. 133-136.

Articolo che integra il saggio riportato qui sopra col § 37. Sono riconsiderati 6 termini già riportati, e ne vengono proposti altri 5 di nuovi.


43. Die Familiennamen der Dreizehn und Sieben Gemeinden [= «I cognomi dei XIII e dei Sette Comuni»] - in “Germanistische Linguistik” 124-125, 1994, “Studien zur Dialektologie” III (“Die deutschen Sprachinseln in den Südalpen: Mundarten und Volkstum”), a cura di Maria Hornung, Forschungsinstitut für deutsche Sprache / Deutscher Sprachatlas, Marburg an der Lahn 1994, pp. 59-78.

Articolo che tratta dei cognomi cimbri originari delle due isole linguistiche, suddiviso nei capitoletti Evoluzione storica, Fonetica, Traduzioni in italiano, Significato dei cognomi cimbri, Arcaismi, Cognomi che con ragionevole sicurezza provengono dai XIII e Sette Comuni, Cognomi da assegnare forse ai XIII e Sette Comuni.


44. L’elemento slavo nei cognomi del Gargano - in “Puglia Daunia”, periodico di Manfredonia (Foggia), n. 1, 1995, pp. 35-38.

Sono analizzati qui 15 cognomi di sicura o quasi sicura origine slava, oltre ad altri 15 che potrebbero risalire a tale origine.


45. Toponimi della vallata d’Illasi - in CT n. 16, 1996, pp. 41-60.


46. Note su alcuni antichi etimi veneti del cimbro tredicicomunigiano - in CT n. 18, 1997, pp. 121-130.

Si sostiene qui che alcune voci passate dal veneto al cimbro dei XIII Comuni offrono indizi non solo sul tempo dell’arrivo dei Cimbri nel Veronese, ma anche sulle condizioni del veronese alla fine del Duecento (p. es. i nomi di Velo e Calavena, il termine per “cipolla”, ecc.).


47. Problemi etimologici: cognomi “Cimadomo” e “Bartiromo/Bartilomo”, nome “Auremplax/Oremplase” – in RIOn n. 1, 2000, pp. 152-154.

I cognomi vengono qui posti tra i derivati di “uomo”; il primo potrebbe aver dato origine al toponimo trevisano Cimadolmo, dall’etimologia non chiara, e per gli altri due Rapelli propone l’etimo “martir’uomo” (sulla base del cognome barese Martiradonna). Quanto al nome, femminile, viene spiegato come «ora (= adesso) mi piace».


48. Il Maffei e i Cimbri dopo la “Verona illustrata” – in CT n. 24, 2000, pp. 97-104.

La pubblicazione di una missiva inedita di Scipione Maffei del 1748 a un letterato danese costringe a una revisione critica dell’opinione comune sull’atteggiamento del grande studioso nei confronti del cimbro. Rapelli deduce che in realtà il Maffei non si sia piú interessato al problema cimbro nei vent’anni intercorsi tra la stesura della sua Verona illustrata e la lettera al Danese.


49. Un signore di altri tempi – in CT n. 24, 2000, pp. 119-123.

Una commemorazione della figura di Giovanni Tassoni, il folklorista di Viadana scomparso nel marzo dello stesso anno 2000. Dello studioso sono ricordati in particolare certi tratti profondamente umani.


50. San Giorgio Ingannapoltrón – in RIOn n. 2, 2000, pp. 500-501.

Una nuova etimologia dello strano nome di località: esso sarebbe sorto in antitesi al nome della chiesa di S. Pietro Inganamaiore o Henganamaiore, citata nel Veronese nel 1213.


51. Problemi etimologici: “Pallavicini” – in RIOn n. 1, 2001, pp. 149-150.

È proposta qui la derivazione del noto cognome dall’antico nome Paravíso o Paravís “Paradiso”, quindi *Paravisín “Paradisino”; solo successivamente si sarebbe avuta la contaminazione con la formula “pela-vicino”. L’etimologia è stata pienamente sottoscritta da Ottavio Lurati in RIOn n. 1, 2002, pag. 192.


52. Due popoli a contatto: Italiani e Tedeschi in Lessinia – in CT n. 26, 2001, pp. 27-38.

Testo di un intervento effettuato a un convegno (dal titolo “La Lessinia tra germanismo e latinità”) indetto dal Centrum Latinitatis Europae il 19 luglio 2000 a Bosco Chiesanuova. Si esaminano qui i rapporti intercorsi tra Tedeschi e indigeni veronesi fin dal momento dello stanziamento iniziale dei primi in Lessinia; la conclusione che se ne trae è che non risultano attriti di carattere razzistico, né tra i Veronesi verso gli alloglotti né viceversa. La coesistenza venne generalmente accettata senza grossi problemi.


53. Cimbro e alto tedesco – in CT n. 28, 2002, pp. 11-20.

Articolo che chiarisce la posizione del cimbro in seno alle parlate tedesche, dando nel contempo una panoramica dei dialetti altotedeschi.


54. L’italianizzazione degli odonimi tradizionali di Verona – in RIOn n. 1, 2003, pp. 94-96.

Viene discusso qui, a grandi linee, il criterio con cui furono italianizzati i nomi delle vie e delle piazze di Verona subito dopo l’Unità. In particolare, Rapelli fa notare come certi odonimi comunemente ritenuti traduzioni erronee dal dialetto (p. es. Vicolo Crocioni, Vicolo Salici, Lungadige Attiraglio) siano stati probabilmente voluti cosí da chi li tradusse, per il desiderio di perpetuare forme caratteristiche.


55. Gianna Ferrari De Salvo - Giovanni Rapelli, Note sulla toponomastica di Sanguinetto – in In memoria di Paolo Soliman (“Quaderni della Bassa Veronese”, n. 1), a cura di Bruno Chiappa, Sanguinetto 2004, pp. 185-202.

Consiste in una revisione del libretto contrassegnato col § 7 in “Volumi”. Sono riportate numerose attestazioni antiche finora ignote, con qualche ripensamento sulle precedenti etimologie.


56. La Commissione per la Toponomastica del comune di Verona – in “Atti del convegno ‘Odonomastica: criteri e normative sulle denominazioni stradali’, Trento 25 settembre 2002”, Trento 2005, pp. 125-126.

Sono riportati qui i criteri ufficiali usati dalla Commissione per la Toponomastica del comune di Verona nel denominare le vie e piazze della città.


57. Un viadanese sui monti della Lessinia – in Giovanni Tassoni (1905-2000) demologo e letterato nel centenario della nascita, a cura di Giuseppe Flisi, ediz. del curatore, Viadana 2005, pp. 75-77.

È commemorato qui G. Tassoni. Si tratta praticamente della riedizione di un articolo già apparso in CT (si veda qui sopra il § 49), con testo però ridotto per ragioni editoriali.


58. Tassoni nel centenario della nascita – in CT 33, 2005, pp. 101-108.

Articolo suddiviso in due parti: nella prima v’è una biografia del grande folklorista, la seconda rappresenta il resoconto di un convegno di studio dedicato al Tassoni dall’Accademia Virgiliana di Mantova il 9 aprile 2005. È riportato in quest’ultima il testo di una breve relazione tenuta da Rapelli all’Accademia Virgiliana sull’attività del Tassoni in seno al Curatorium e sulla parte da lui avuta nella pubblicazione di Testi cimbri (si veda “Volumi”, al § 2); questa relazione è stata pubblicata negli Atti dell’Accademia Virgiliana, vol. LXXIII, 2005.


59. La storia dei Cimbri – in La Lessinia e i Cimbri, a cura di Marzio Miliani - Aldo Ridolfi, Curatorium Cimbricum Veronense, Verona 2005, pp. 19-26 e 73-76.

La seconda parte (pp. 73-76) comprende esempi della parlata cimbra.


60. Biografie di Francesco Cipolla, Dante Olivieri e Giovanni Solinas – in Dizionario biografico dei Veronesi (secolo XX), a cura di Giuseppe Franco Viviani, Accad. di Agr. Sc. e Lett. di Verona, 2006, rispettivamente vol. I, pp. 239-240; vol. II, pp. 599-600; vol. II, pag. 767.


61. L’etimologia di Altissimo, nell’alta valle del Chiampo – in CT 35, 2006, pp. 91-96.


62. Cenni di toponomastica – in Roverchiara: una comunità e il suo territorio, a cura di Remo Scola Gagliardi, Roverchiara 2006, pp. 361-364.

Sono esaminati qui 20 toponimi della zona.


63. L’onomastica famigliare cimbra della zona tra Altopiano d’Asiago e XIII Comuni Veronesi – in CT 36, 2006, pp. 49-56.

Si tratta di un breve saggio comunicato al convegno “Tra i due altipiani”, indetto ad Altissimo nei giorni 1°-2 luglio 2006. È dato qui un panorama dei cognomi di sicura o possibile origine cimbra; una nuova etimologia è proposta per Bócchese (forse traduzione del nome vicentino Cera, che sarebbe divenuto *Bòks).


64. Etimologia dei nomi di località – in Atti del Convegno “Tradizioni e sviluppo delle conoscenze storiche: le risorse di un territorio”, 4 settembre 2005, Biblioteca Comunale, Bovolone 2007, pp. 9-14.

È una breve trattazione dell’etimologia dei toponimi Lendinara, S. Giov. Ilarione, Bionde, Sparavieri, Campostrin, S. Giorgio, Monte Tomba, Bovolone, Concamarise, Roverchiara, Tarmassia, Oppeano, Cerea, Legnago, Salizzole, Trambellarè; in particolare, si contesta qui l’opinione vulgata che Bovolone derivi da ranabòdolo «girino», riproponendo l’etimo dell’Olivieri da un nome di persona longobardo.


65. Una nuova proposta etimologica per “Roma” – in RIOn 2, 2007, pp. 540-543.

L’ipotesi prospettata è che Roma derivi da un etrusco *chruma significante «turgore, gonfiore = petto di animali», riferito al Palatino, che era in origine diviso in due vette, il Germalo e il Palatium. Questa voce sarebbe strettamente affine a grumus «rialzo, collinetta». La caduta di ch- si avrebbe anche nell’ital. randello, se da un etr. *chrant «grosso» (affine al ven. caranto «macigno» già fatto derivare dall’etr. dall’autore).


66. Note su alcuni cognomi di trovatelli veronesi – in RIOn 1, 2008, pp. 109-116.

Nella prima parte, i nomi e cognomi dei trovatelli accolti nei primi due mesi del 1876 vengono analizzati linguisticamente, per capire come venissero formati i cognomi di quei bambini. Nella seconda parte, è analizzato con lo stesso criterio un gruppo di nomi e cognomi desunto dai registri dei periodi 1820-23 e 1819-24.


67. La lingua cimbra – in CT 40, 2008, pp. 63-70.


68. Dal latino al veronese: l’evoluzione di un dialetto – in Antologia del 60° (1948-2008), Cenacolo di Poesia Dialettale Veronese “B. Barbarani”, Verona 2009, pp. VII-XV.


69. Il nomignolo veronese Sòsena – in RIOn 2, 2010, pp. 581-583.

È proposta qui la derivazione del curioso termine dall’altro nomignolo veronese Meòdena «qualcuno che è presente, un tizio», che a sua volta sembra rispecchiare un’antica formula tedesco-bavarese *mein Òdam «me stesso, io»; da Meòdena si sarebbe fatto *so Òdena «lui», divenuto poi per ipercorrettismo Sòsena.


70. Lenizione e geminazione nel latino: l’influsso etrusco – in “Senecio”, dal 2 aprile 2011.

Breve articoletto che intende dimostrare come il latino abbia accettato molte voci etrusche riducendone le consonanti sorde a sonore; nel contempo, l’autore propone di vedere la geminazione consonantica del latino quale frutto diretto di un fenomeno etrusco.


71. Sull’importanza culturale delle lingue minori – in CT 45, 2011, pp. 21-25.

Testo di un intervento effettuato il 25 settembre 2010 al convegno su “Il valore culturale delle lingue e dei dialetti delle valli alpine” tenutosi a Selva di Progno (nei giorni 24-26 settembre). L’autore fa notare come lo studio delle lingue e dei dialetti non ufficiali possa dare risultati assai positivi: si potrebbero capire meglio i toponimi e certe sopravvivenze linguistiche nei linguaggi moderni, e inoltre si manterrebbe il legame con chi ci ha preceduto. Per inciso, si riporta qui una voce lessinica del tutto sconosciuta fino a questo momento che è di sicura matrice cimbra: el bèro, el bère o la bèra «il grillotalpa», che indubbiamente è affine al tedesco die Werre «il grillotalpa».


72. L’odonomastica di Verona: dialetto e storia – in Lo spettacolo delle parole: studi di storia linguistica e di onomastica in ricordo di Sergio Raffaelli, a cura di Enzo Caffarelli - Massimo Fanfani (con la collaborazione di Alberto Raffaelli), “Quaderni Italiani di RIOn 3”, Roma 2011, pp. 419-429.

Sono trattate qui le etimologie dei seguenti toponimi: Lungadige Attiraglio; Piazza Brà; le Regàste; Via Scrimiari; Vicolo Sàlici; Vicolo Crocioni; Vicolo Quadrelli; Via Cadréga; Vicoletto cieco Racchetta; Vicolo Mòise; Vicolo Pietrone; il Savàl; la Granz´àra. Del tutto nuova è la spiegazione di Vicolo Pietrone, il cui nome deriva dal grosso sasso fluviale (in antico preón) oggi custodito nella vicina chiesetta di S. Zeno in Oratorio, e che la leggenda vuole fosse il macigno sul quale si sedeva san Zeno per pescare nell’Adige.


73. Recensione di: Marino Bonifacio, Cognomi del comune di Pirano e dell’Istria (IV), Edizioni Il Trillo (“Lasa Pur Dir”), Pirano 2011, pp. 256 – in RIOn 1, 2012, pp. 187-189.

Nel corso dell’articolo l’autore riporta la sua etimologia del toponimo Pizzegòro di Recoaro da un cimbro *Pinzgauer «nativo del Pinzgau presso Salisburgo», e tra i meriti del Bonifacio ricorda l’aver ricondotto il cognome Pastrovícchio alla regione storica montenegrina del Pastrovichio (o dei Pastrovichi) e — soprattutto — l’aver fatto notare che la frequente, strana desinenza patronimica dalmatica -èo (come appare in Tommasèo) è tipica di Ragusa/Dubrovnik.


74. Le vie di Verona parlano: la Giarina – in NT 48, dicembre 2012, pp. 8-9.

Rassegna etimologico-storica dei toponimi del quartiere veronese della Giarina.


75. Toponomastica: Valpantena e Squaranto – in Valpantena dal Vinum Raeticum all’Amarone, a cura di Bruno Avesani, Vago di Lavagno 2013, pp. 63-69.

Una rassegna etimologica dei toponimi pre-romani della Valpantena e della Val Squaranto.


76. Toponomastica: il periodo romano e quello medievale – in Valpantena dal Vinum Raeticum all’Amarone, a cura di Bruno Avesani, Vago di Lavagno 2013, pp. 97-106.

Una rassegna etimologica dei toponimi della Valpantena e della Val Squaranto dalla colonizzazione romana agli insediamenti medievali.


77. Le vie di Verona parlano: S. Stefano – in NT 49, aprile 2013, pp. 6-7.

Rassegna etimologico-storica dei toponimi del quartiere veronese di S. Stefano.


78. Recensione di: Massimo Pittau, Lessico italiano di origine etrusca: 407 appellativi 207 toponimi, “Quaderni Italiani di RIOn” 4, Roma 2012, pp. XXVI + 134 – in RIOn 1, 2013, pp. 227-231.

Nel corso dell’articolo l’autore contesta l’etimologia del toponimo Verona che il Pittau gli attribuisce: M. Pittau fraintese una comunicazione privata che gli inviò Rapelli in proposito qualche anno prima.


79. Parliamo del Carnevale – in NT 51, dicembre 2013, pp. 10-11.

È tratteggiata qui una breve storia del carnevale veronese, con le sue maschere piú tipiche: Papà del Gnoco, Duca de la Pignata, Principe Reboano, Re Teodorico e Cassiodoro, Bertoldo, Simeon da l’Isolo, Mastro Sogàr, Re del Magnaron, la Parona.


80. Collaborazione continuativa al periodico on-line ilcondominionews, dal gennaio 2014: vengono trattati brevi articoli sull’etimologia di toponimi, cognomi o voci dialettali (tutti relativi alla provincia di Verona).


81. Le vie di Verona parlano: S. Zeno – in NT 52, maggio 2014, pp. 8-9.

Rassegna etimologico-storica dei toponimi del quartiere veronese di S. Zeno.